Sunday, May 03, 2009

Departures al Faer East film festival



Si è svolto in questi giorni il grande appuntamento della undicesima edizione del Faer East Film Festival di Udine dedicato al mondo del cinema orientale il protagonista della quarta giornata è stato indiscutibilmente Departures (Okuribito) del regista Takita Yojiro, il film Oscar 2009 come Miglior Film Straniero ( battendo fra gli altri l'Israeliano Valzer con Bashir ), proiettato davanti ad un pubblico accorso in massa per vederlo,ed rimasto impressionato dalla bellezza dell'opera.

Il film è basato su una storia particolarissima,scritta dallo stesso attore protagonista,Motoki Masahiro:la storia di un funerale.
La storia della ricerca della felicita, anche se si intreccia con la storia di un divorzio fra due persone che si amano molto.
I funerali giapponesi sono una realta che gli occidentali raramente sperimenteranno nella loro vita,o forse mai nel quale hanno un ruolo centrale le figure dei le cure del nokanshi (maestro di deposizione nella bara),un professionista che lava e riveste la salma.

Non si tratta di un semplice lavoro di "ripulitura" ma di un compito dal rituale raffinato, eseguito con gesti sapienti ed eleganti, che comunica anche compassione per il defunto.

Questo - sembra dire senza parole ai congiunti - non è semplicemente un corpo senza vita, ma una persona degna di rispetto e di amore. Con la sua perizia, egli restituisce al defunto le sembianze della vita.

Il protagonista del film,Kobayashi Daigo ( interpretato dall'attore Motoki Masahiro) si apprende all'inizio del film,è un nokanshi.
Il film è la sua storia.Ed è la storia di un funerale molto particolare: quello di un giovane transessuale,morto come donna, anche se i suoi parenti si sono scordati di informare del fatto Daigo,ed il suo capo che lo scopre solo mentre stà effettuando la preparazione - la scoperta, del sesso della salma ha il tono divertente tipico della vena di humour macabro del regista del film Takita -

Il film inizia con il protagonista Daigo,violoncellista in un'orchestra che è stata appena sciolta,con pochi soldi decide di tornare al nord,nella casa che la madre,morta solo due anni prima gli ha lasciato a Yamagata. Daigo in cerca di lavoro finisce per rispondere ad un'agenzia,che crede,inizialmente un'agenzia per viaggi,anche se la gioiosa e appariscente receptionist (Yo Kimiko) gli rileva subito che loro spediscono i clienti all'altro mondo non nelle isole del Pacifico.




Accetterà di essere assunto nel piccolo ufficio del nokanshi locale anche per l’ottima paga, ma si troverà a dover fare i conti con un passato ritenuto ormai dimenticato e con i tabù di cui è intrisa la società nipponica e da cui viene influenzata anche sua moglie Mika,( una brava Hirosue Ryoko).

Mentre lentamente Daigo chiuderà i conti con il suo passato, da bambino era stato abbandonato dal padre e lasciato solo dopo la morte della madre amatissima - prenderà coscienza e consapevolezza del valore del suo lavoro,così disprezzato dalla comunità e così necessario alle persone lentamente il filo forte che lo lega a sua moglie Mika,verrà eroso e infine spezzato.

Una vicenda molto particolare che il regista, Takita Yojiro, che ha una oramai lunga carriera alle spalle (iniziata nel 1985) ha reso in una maniera particolarmente interessante: le macchine da presa accompagnano l'apprendistato del nokanshi - un lavoro considerato impuro ma necessario alla comunità - in un modo lieve, non esente da difetti formali ma questo lo rende ancor più affascinante.



La regia,poco invasiva, segue la crescita di Daigo e di sua moglie, in vista della necessaria catarsi finale, e lo fa con una sensibilità, una levità rara e commovente. Con semplicità segue l’apprendistato del protagonista come nokanshi, mestiere tanto poetico e delicato quanto avverso e disprezzato dalla gente della strada perchè considerato impuro. Silenziosamente, senza enfasi, la macchina da presa cattura il rituale, quasi magico, della pulitura, della vestizione e del trucco del dipartito. Il tutto sotto gli occhi commossi e in lutto di familiari e amici, dapprima diffidenti nei confronti del nonkanshi, quindi grati e pieni di nuova consapevolezza

Con perfetto equilibrio e con grande naturalità Takita e il suo sceneggiatore Koyama Kundo alternano toni enfatici (supportati magistralmente dall’eccezionale colonna sonora di Hisaishi Joe) a scene costruite per sottrazione, momenti commoventi a fantastici siparietti brillanti. Vita e morte che si alternano e che diventano una cosa unica.

Un film il cui parto è stato ben difficile. Nato - come ha raccontato il produttore esecutivo del film Yasuhiro Mase nella conferenza stampa dall'esperienza personale dell'attore protagonista attore protagonista,Motoki Masahiro.

Masahiro aveva viaggiato in India quando aveva vent’anni, e passando vicino ad un fiume aveva assistito alla cerimonia indiana di un funerale in cui le salme venivano lasciate portar via dalla corrente. Guardando la riva opposta aveva visto dei bambini che giocavano nelle acque dello stesso fiume – uno di loro era persino il nipote della donna anziana per cui si celebrava il funerale. Rimase molto colpito dal contrasto tra vita e morte. Poi anni dopo assistette al rituale giapponese di preparazione del corpo per il funerale, e decise di contattarci con l’idea di girare un film sull’argomento.

Sono occorsi ben sei anni ed una lunga preparazione degli attori per mettere a punto il film combattendo sia con la difficoltà della realizzazione di quest'operà - per garantirne la veridicità è stato assunto un nokanshi che garantisse la consulenza lungo tutta la produzione - sia con i tabù della società nipponica ( ma non solo nipponica) che considera coloro che si occupano di morti come appartenenti a classi sociali basse che non interessano a nessuno. Per lungo tempo la TBS - la casa di produzione del film - non ha considerato la proposta di Yasuhiro Mase e successivamente ha impiegato ben due anni a trovare una società distributrice.Sia in Giappone che all'estero.

Una lunga strada che è stata ripagata da un'enorme successo di pubblico - in Giappone il film ha incassato 6 miliardi di euro - ed oltre all'Oscar 2009 come Miglior film Straniero,Departures((Okuribito) ha ottenuto altri 78 premi in tutto il mondo.

Il film è uscito in Giappone nel settembre dello scorso anno; nel resto del mondo, a partire da Israele, le date di distribuzione sono già state fissate. Per l'Italia nulla è stato ancora deciso.


Nel Blog del Faer Film Festival ( dove sono presenti molti video e diverse interviste ad attori e conferenze stampa ) il produttore esecutivo del film Yasuhiro Mase spiega le difficolta di questo film (per realizzare il quale ci sono voluti sei anni,le difficolta degli attori,il suo rapporto con il festival)

Link Faer east Film Festival Blog



Fonti utilizzate

Cineblog
- per il report

My movies Trama

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