Thursday, April 27, 2006

Responsabilità 1

Responsabilità parola che nel nostro paese non è molto in voga,non è molto fine...allora adesso a 24 ore dai fatti parliamo un pò di responsabilità....non di quelle della strage,che sono delle persone che hanno messo la bomba...e piacerebbe molto sapere le effettive caratteristiche della bomba,perchè,i giornali lo dicono ma i nostri Tg bellamente lo ignorano,da tempo è stata notata l'aumento della qualità delle bombe impiegate dai terroristi iracheni,armi molto particolari,sofisticate,che vengono è quasi certo,fornite loro dai loro interessati vicini Iraniani,un pò a tutti...il nemico del mio nemico è mio amico,antico proverbio valido ovunque...è proprio l'apparizione di queste bombe, che ha portato al gran numero di caduti dopo la "fine" ufficiale delle ostilità,sul piano materiale,ovviamente,sul piano poli-tico ci sarebbe altro da dire,sulla guerra in Iraq...rimandiamolo ad altra data.

Le responsabilità politiche per questa strage sono,e mi spiace dirlo,tutte interamente da attribuire alla politica estera del governo di Silvio Berlusconi.

Spiace dirlo perchè può apparire la solita tirata contro il cavaliere...chi mi conosce bene spero voglia ben intendere il senso delle mie parole...chi non mi conosce si legga qualche cosa,si informi,in modo critico,lasciando perdere le tirate patriottarde di certi giornali e di certi personaggi,adotti la logica,guardi gli eventi per quel che sono.

Il Governo di Silvio Berlusconi ha negli anni sviluppato una politica di piena condiscendenza alle richieste che arrivavno dal governo di Bush junior,una politica acritica basata su slogan che abbiamo sentito più volte tirar fuori ed orientata non tanto a costruire una politica internazionale degna di uno dei menbri fondatori dell'Unione Europea,degna della tradizione italiana, ma ad affermare di fronte all'opinione pubblica italiana che solo il governo Berlusconi è il vero alleato degli USA...non certo la sinistra italiana,che brucia le bandiere USA,che brucia le bandiere Istraeliane,che se ne và in giro gridando 10-100-1000 Nassyria....la sinistra è inaffidabile,è stato questo il messaggio di fondo della politica estera berlusconiana..per il resto vi fu un famoso discorso dell'ex premier nel quale disse che gli ambasciatori dovevano essere una specie di "piazzisti" del Made in Italy all'estero...un discorso molto in linea con la idea della politica come "continuazione" dell'intrapresa ( nessun errore) in campo pubblico.

Nessuna altra valutazione di costi,benefici,rischi è stata fatta dal governo berlusconi nello scegliere di andare in Iraq...solo valutazioni interne,dettate dala volontà di continuare a far passare la vulgata dell'esistenza di un terribile movimento comunista che,nascosto ovunque nei meandri di giornali,radio e televisione soprattutto nei poteri forti,complottava contro Silvio,unico baluardo rispetto alle libertà del paese.....ed in quest'ottica ci si è mossi prima e soprattutto dopo il primo attentato a Nassirya.

La prova del nove? La ricordate la vecchia prova del nove quella che serviva e credo serva ancora a provare l'esattezza di un calcolo aritmetico a scuola? Bene stà nelle parole del nostro caro ex capo del governo...ed davvero mi spiace ora non ricordarle in modo preciso,ma le ha dette in uno di quegli innumerevoli teatrini TV con i quali è riuscito a convincere 1 milione di persone a votare per lui,uscendo dalle catacombe per "salvare l'Italia dal pericolo comunista".....messo di fronte a precise domande sugli impegni assunti e realizzati in Iraq dagli italiani,molto scarsi,considerati gli effettivi bisogni della popolazione,se ne è venuto fuori dicendo che il 70% del finanziamento della missione,( missione di pace & ricostruzione materiale e umana del territorio ) se ne andavano in carburante per i mezzi e stipendi...e come si poteva dunque lavorare bene in queste situazioni?

Poichè ho sentito queste parole con le mie orecchie,seppur non le ricordi esattamente da poter usare il corsivo,gradirei che chi dovesse commentare questo post,prima spiegasse il significato esatto di quest'ultimo passaggio e poi parlasse del resto.

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