Thursday, December 20, 2012

Fiat Melfi: si crea un'asse fra Monti e Marchionne ??

"Qui a Melfi nel 1993 è nata la Punto oggi vediamo nascere quello che definirei punto e a capo, cioè una svolta nel rapporto fra la Fiat e l'Italia".
Lo ha affermato il premier Mario Monti in visita allo stabilimento Fiat in provincia di Potenza insieme con l'ammnistratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne ed Alain Elkan.
L'AD della Fiat ha rivelato un suo nuovo piano che prevede investimenti per 1 Miliardo di Euro sullo stabilimento Fiat di Melfi
"Sarà l'unico impianto al mondo a produrre il piccolo suv Jeep, a regime produrrà 1.600 auto al giorno. Ma è il primo di una serie di investimenti che faremo senza chiedere aiuti pubblici". Marchionne ha quindi confermato gli obiettivi del gruppo per l'anno con un utile della gestione ordinaria di circa 3,8 miliardi e un utile netto di 1,2 miliardi: "Il nostro è un piano coraggioso, non per deboli di cuore. L'evento di oggi, qui a Melfi, è il primo passo concreto. E' stata una decisione non facile e non scontata in un mercato in caduta libera. In 3-4 anni raggiungeremo il pareggio delle attività, in Italia e in Europa".
Scroscianti Applausi.
Mario Monti - che oramai da giorni è sotto la massima attenzione pubblica per la possibilità che si presenti, personalmente o attraverso liste a lui collegate, alle prossime elezioni, poteva scegliere qualunque altro luogo e soprattutto personalità ben diverse per legarlo al suo primo, probabile, intervento come candidato politico, lo fà nel luogo probabilmente meno adatto, la fiat di melfi, una fabrica al centro di una miriade di polemiche, conla persona meno adatta, Sergio Marchionne, che ha ha pubblicamente promesso venti miliardi venti di investimenti in Italia solo per poter fare i comodacci propri ovvero comprarsi la Fiat, risanare la Crysler, portare tutto il know how della Fiat a Detroit salvo poi scoprire che "bambole i tempi sono cambiati e non c'è più una lira, anzi un cent"
Ora siamo ad un miliardo, singolo, per Melfi, fabrica "liberata" da ingombri. Altre note su Monti - Marchionne Monti poteva andare, per fare un esempio, a PIOMBINO, dove abbiamo una situazione IDENTICA ed OPPOSTA, a quella dell'Ilva di Taranto, un'acciaieria che emette zero diossina, grazie ad un lungo lavoro di risanamento, lungo e costoso, un'azienda risanata che stà per essere venduta al primo che capita solo per l'inettitudine delle banche e di 4 cosiddetti capitalisti. Un'assurdo finale di partita.

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