Tuesday, July 20, 2010

Il mercato degli anime in Italia è in crisi. Siamo sicuri?

Il mercato degli anime in Italia è in crisi?

Con Yamato Video che viaggia a regime ridotto, anche se si sono visti in questi giorni dei segni di ripresa, Dynit è rimasto l’unico editore italiano sul mercato e, nonostante la cura profusa nelle sue edizioni e l’attenzione nel scegliere i titoli, ammette che restare a galla non è cosa facile.

D’altra parte, la popolarità di anime e manga non è certo in declino, anzi, gli appassionati crescono di numero e diventano sempre più un soggetto commercialmente interessante. Come arrivare alle loro tasche e trarre profitto dalla loro passione?

Il mercato negli ultimi 10 anni è cambiato parecchio e onestamente la cosa non può che farmi piacere, non me ne vogliano gli editori. Sfortunatamente ricordo ancora l’agonia passata per vedere Evangelion quando al tempo le VHS erano in pratica l’unico modo per vedere gli anime e l’edizione italiana fu diluita in anni e anni; così come ben ricordo le tante ‘sole’ prese dopo aver comprato alcune VHS a scatola quasi chiusa.

Negli anni ’90 e nei primi anni del nuovo millennio gli editori potevano contare su appassionati che acquistavano anche titoli di livello mediocre. La visione nella maggior parte dei casi avveniva dopo l’acquisto e a quel punto interessava poco che l’anime piacesse o meno all’acquirente, intanto era stato venduto.


Acquisto --> Visione --> Giudizio --> l’appassionato acquista per vedere, è costretto a farlo


Con il passare degli anni, complici anche alcuni comportamenti poco seri di alcuni editori, che hanno iniziato ad affollare il mercato con sempre più titoli mediocri e che sempre più spesso allungavano a dismisura il tempo che intercorreva fra una uscita e l’altra, le cose iniziarono a cambiare. Tuttavia, l’appassionato non aveva molte scelte, almeno fino all’avvento delle connessioni ADSL. Internet modificò la situazione sbilanciandola finalmente dalla parte dell’appassionato, che non era più obbligato a subire quasi passivamente i palinsesti TV e le scelte degli editori. Grazie al fansub iniziò ad avere una scelta impressionante di anime e inizio a cambiare le proprie abitudini:


Visione --> Giudizio --> Acquisto (forse) = l’appassionato acquista quasi solo per collezionare


Come se non bastasse il calo nelle vendite, la concorrenza fra gli editori diventa più spietata, cosa che fa aumentare il prezzo delle licenze. Infine si alzano anche i costi di produzione, visto che gli appassionati, comprando soprattutto per collezione, diventano sempre più esigenti.

I margini diminuiscono molto e non tutti ce la fanno, ma c’è chi prova ad adattarsi e prova ad adottare nuove strategie. La situazione rimane tuttavia difficile: ci si possono permettere pochi errori e si deve differenziare l’offerta, cercando nuove fonti di reddito.

Sembra una situazione non recuperabile, ma ci stiamo dimenticando di un fattore importante: la base di appassionati c’è ed aumenta sempre di più. Sebbene una parte di appassionati della vecchia guardia diventi man mano meno appetibile commercialmente, nasce una nuova e ampia generazione di giovani appassionati, spesso incoraggiata dagli stessi genitori, che non disdegnano di rispolverare la propria vecchia passione in compagnia dei figli. Insomma, i vecchi appassionati hanno messo su famiglia e sfornano nuovi appassionati, che si aggiungono a quelli che già normalmente nascono grazie e TV, amicizie e media.

Essendoci gli appassionati, c’è mercato, ma è un mercato diverso da quello di 10 anni fa.
Il nuovo mercato offre spazio a nuovi soggetti che intendono sfruttarlo.



TV: iniziano a nascere canali tematici e un po’ tutti si accorgono che portare anime di qualità può attirare nuovi spettatori.
- Mediaset: dopo Dragon Ball modifica l’atteggiamento verso gli anime, dedica loro progressivamente più spazio e si avvale di adattamenti meno penalizzanti. Attivata la piattaforma a pagamento Mediaset Premium, vede negli appassionati di anime un possibile target e in pratica dedica loro un canale, Hiro, su cui sposta anche molte serie che prima avevano spazio sui canali non a pagamento.
- MTV: è la prima a puntare su serie per un pubblico più cresciuto e ad iniziare una collaborazione con gli editori del settore, dando loro una nuova possibilità di reddito e facendo conoscere serie più adulte. L’appuntamento con l’Anime Night è ormai un punto fisso dell’emittente.
- RAI: dopo anni di torpore, che avevano portato solo qualche lungometraggio a notte inoltrata, segue la strada di MTV con Rai 4, offrendo titoli inediti e di grande qualità, con un buon successo di pubblico.
- Sky: dopo qualche timido tentativo su diverse sue emittenti, arriva Cultoon, canale dedicato a cartoni considerati cult e, guarda caso, viene offerto un palinsesto pieno zeppo di anime. Non manca qualche inedito, ma la vera rivoluzione si ha proprio in questi giorni, grazie a Man-ga, che si presenta con una programmazione importante, ricca di inediti e serie di grande qualità.


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