Thursday, November 27, 2008

a proprosito di Rom e sinti

 
 Boomerang ha presentato una parte dell'intervento di Gad Lerner al convegno di  Bolzano:"Sinti e Rom: cittadini d'Europa.
 
 Aldilà di quel che io pensi di Gad Lerner - persona che non è proprio simpaticissima a volte -  pur tuttavia molte delle sue parole andrebbero considerate.
 
 Una parte  della nota...
 
 "Sgombero è una parola magica che allude a un miraggio, a un sogno, all'abolizione o alla sparizione di chi viene sgomberato e quindi espulso.
I sinti sono in maggioranza cittadini italiani e i rom comunitari.
L'idea è quella di cacciarli via, ma se questo non si può fare, se non hanno un altrove dove poter stare, cosa diremo una volta compreso che farli sparire non è possibile? Come faremo a farli sparire ugualmente?

Questo è un interrogativo molto sinistro che mi rende pessimista sul futuro.
La storia insegna che tutte le volte che si sono lanciati propositi di espulsione o allontanamento di minoranze "moleste", alle parole, 5, 6 o 7 anni dopo purtroppo sono seguiti i fatti. A chi pensava di spararle grosse a voce è seguito qualcuno che prendendolo alla lettera ha sparato di fatto con proiettili di piombo.
Ho paura di questo ed è ciò che mi spinge a prender treni anche sapendo di andare ad incontrare poche persone.
Credo che ci sia un allarme serio e reale che parte dalla incomprensione di alcuni meccanismi psicologici che ci riguardano tutti.

Dall'altra parte, la santificazione dei nomadi e sinti, l'esaltazione ammirata della loro diversità irriducibile, del loro rappresentare un modello alternativo alla nostra società mercatista e consumista è l'ideologia antagonista di bassa leva che ci fa sentire migliori delle maggioranze.
Noi non siamo più buoni o più colti di quelli che hanno paura degli zingari o che sono convinti che gli zingari rubino i bambini. Ci troviamo tutti assieme dentro un bel pasticcio, dentro un grande pericolo.

Due mesi fa Leo Siegel, il conduttore di Radio Padania Libera, si è indispettito particolarmente del fatto che durante la mia trasmissione della sera prima intitolata Rom, un popolo di troppo, osassi paragonare i rom e i sinti agli ebrei, e che io, ebreo, mi permettessi di formulare delle analogie tra quello che è toccato al mio popolo in questo continente e quello che sta toccando e tocca a loro. Ho deciso di querelarlo e questa è la prima volta in vita mia che faccio una cosa del genere.
Ho trovato rabbini che dopo gli sgomberi dei campi rom a Milano hanno invitato i capi famiglia rom agli incontri sotto gli sukkoth, le tende che ricordano l'esodo,ma lo stereotipo è così profondo che mi è capitato, dialogando con la comunità ebraica in occasione di alcune nostre festività, di trovare qualche esponente che mi chiedesse "ma come fai a fare questo paragone, noi siamo onesti, siamo stati perseguitati innocenti, loro invece sono ladri".


 
 
 
 
 
 
 
 


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