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La nota come semplice archivio ....
Un paio d'anni fa l'anteprima su uBC di questo fumetto.
Oggi in edicola lo troviamo in una inedita veste, inclusa nel libro "Patto col diavolo", 6°numero della collana SAS, nuova costola dello storico Segretissimo edito da Mondadori, e dedita a ristampe e inediti dell'omonimo personaggio creato da Gérard de Villiers. Spina dorsale da più di 30 anni della collana Mondadori dedicata al mondo dello spionaggio&affini, il personaggio Malko Linge, principe austriaco prestato alla causa della CIA al nobile scopo di finanziare l'eterno restauro del suo castello. Dalla sua estrazione sociale, il soprannome Sua Altezza Segretissima, abbreviato SAS. Anomalia nel mondo sotterraneo delle spie, De Villiers tratteggia un principe dotato di una sua etica che spesso antepone al puro obbligo contrattuale.
Non è infatti la sola formula delle 3 s (sesso, sadismo, suspense) a tenere in piedi la serie. E'anche il personaggio profondamente umano nelle sue debolezze, errori e virtù. Una storia complessa che ormai da tempo vede il personaggio in declino. Declino non causato solo dall'autore non più giovanissimo, e nemmeno dalla mancanza di spunti come temevano gli autori di spy story dopo il 1989, perchè di spunti ce ne sono purtroppo sin troppi. Il declino è forse accentuato dalla mancanza di punti di riferimento un tempo assodati, e di cui anche il nostro sente la mancanza. SAS continua a agire come "agente nero" della CIA ma senza la passione di una volta.
Venendo al fumetto (rimontato dato il formato), è una riduzione fedele nel testo, quanto asettica nello spirito, del libro contenuto nel volume. In questo episodio vediamo l'ennesimo ritorno in Jugoslavia (pardon Serbia) del nostro. Incaricato di ritrovare uno dei tanti "criminali di guerra" che si nasconde tra varie complicità.
Il libro come la norma per SAS, oltre a presentare i soliti personaggi accentuati (tra cui non mancano mai le bellissime donne ammaliate dagli occhi color oro di Malko...), disegna la visione che il suo autore ha del paese in oggetto.
E come sempre il resoconto/giudizio di De Villiers è implacabile nell'evidenziare i caratteri a suo avviso più identificativi, come l'orgoglio serbo e l'assoluta certezza di essere nel giusto. Nel fumetto che parte ovviamente svantaggiato dato il mezzo, si perdono le sfumature che caratterizzano l'opera di De Villiers.
Ad esempio la determinazione delle donne serbe che l'autore rappresenta nel romanzo, è riportata fedelmente ma leggendo il solo fumetto, appare fredda, immotivata. Così come lo stesso personaggio di SAS appare algido, adatto al ruolo di principe, ma alieno all'uomo che ormai conosciamo. La scena d'azione di pag.252 ad esempio rappresenta il classico personaggio hollywoodiano perfettamente a suo agio nelle sparatorie stile "Arma Letale".
Ma SAS non è questo: è sempre l'adrenalina a farlo reagire, e grande è la sua gioia di vivere quando ha sfuggito un pericolo, non la tranquillità mostrata. I disegni di Mutti sono narrativamente adatti, anche se non può fare miracoli di fronte al testo piegato con l'accetta a rappresentare fedelmente il libro. Dal punto della fedeltà al personaggio, è una opera però inadatta a rappresentarne le sfaccettature. La serie in Francia continua: speriamo in meglio
Domenico
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