...ero incerto su cosa scrivere...in effetti volevo parlarvi della direttiva Bolkestein...una cosetta che è stata approvata ieri / per fortuna in versione riveduta e corretta) di Muhamad Taha ( chi era costui...) oppure di Maria Sharapova ( che forse era meglio) quando ho avuto la sciagurata,proprio sciagurata idea di aprire la mail di Punto informatico....fra le molte cose interessanti è spuntato l'ultimo colpo di coda di questo governo di geni...e riguarda il Web...temo davvero sia passata inosservata questa cosetta...che farà la gioia della RIAA e dei suoi amici....in Italia ottengono quel che vogliono ( attribbuire responsabilità penali ai provider per i comportamenti degli utenti) senza neppure fare azione di lobbyng...basta affidarsi all'ingegno di un legislatore...che definire distratto è poco....
http://punto-informatico.it/p.asp?i=57936
Italia, nuova mazzata su provider e utentiApprovato dal Parlamento un recepimento omissivo della direttiva Frattini: i provider rischiano di pagare per le azioni dei propri utenti in qualità di... intermediari. ALCEI: una normativa più che pericolosa passata sotto silenzio
Una parte del testo
Roma - C'è preoccupazione in rete per il recepimento italiano approvato con un singolare iter d'urgenza dal Parlamento a Camere sciolte, un provvedimento che secondo gli esperti che lo stanno esaminando mette in mezzo i provider riducendo ulteriormente gli spazi di libertà degli utenti italiani. Pone al centro la protezione della proprietà intellettuale, questa l'accusa che viene formulata in queste ore, senza curarsi di come funziona la rete e, dunque, schiacciando ancora una volta sotto normative di parte le promesse di sviluppo offerte da Internet.
Tutto questo nasce dal recepimento della direttiva Frattini sulla proprietà intellettuale (2004/48), che nella versione italiana subisce però particolarissime modifiche che offrono ai detentori dei diritti di proprietà intellettuale la possibilità di muoversi con ancora maggiore dinamismo sugli abusi che ritengono vengano commessi in rete.
Il decreto legislativo con cui viene recepita la direttiva non definisce con esattezza una serie di concetti fondamentali, dall'equiparazione della proprietà industriale con la proprietà intellettuale alla definizione di "intermediario" per chi presta servizi a chi viola la proprietà intellettuale: una vaghezza che, come sempre nella storia normativa italiana, si traduce in una conseguente incertezza del diritto. Le conseguenze sono potenzialmente enormi.
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Ma la parte indubbiamente più preoccupante del recepimento per il futuro della rete italiana è quella che prende di mira gli intermediari, così considerati tutti coloro che, come accennato, prestano servizi a chi viola la proprietà intellettuale.
Non solo quindi, ad esempio, un corriere espresso che trasporta merce contraffatta spedita da un proprio cliente ma anche, spiega ALCEI, un provider attraverso la cui rete vengano commessi degli illeciti. Un provvedimento che mette gli ISP in una situazione del tutto scomoda: per evitare pesanti sanzioni dovranno agire. Il problema è capire come, una questione su cui già nelle prossime ore le associazioni degli ISP italiani intendono intervenire. A Punto Informatico più di un operatore ha espresso vivissima preoccupazione per il futuro stesso della propria attività."Sarebbe stato necessario - sottolinea l'associazione – come peraltro si accenna nella direttiva, specificare che la norma si applica solo a chi volontariamente e consapevolmente mette a disposizione servizi internet per fini illeciti".
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