Friday, February 16, 2007

bumerang

Su bumerang continuano le storie da Israele e Palestina:

CHE RABBIA IN PALESTINA è un articolo scritto da Elisabetta Tusset che
anticipa il numero di marzo di Mosaico di Pace, rivista diretta da Alex
Zanotelli.
Come fare ritorno a casa dopo aver trascorso due settimane intensissime tra
le persone dei Territori Palestinesi Occupati, dopo aver toccato con mano
l'umiliazione, la desolazione e l'angoscia di chi vive murato vivo nella
propria terra, vedendosi quotidianamente negati quei diritti che dovrebbero
essere per tutti?
http://www.bumerang.it/162d449.html

LA RICONCILIAZIONE PARLA IL LINGUAGGIO DELLA SOFFERENZA. Per la rubrica
"gente di Israele e Palestina", Anna Da Sacco intervista Yitzhak
Frankenthal, fondatore di Parent's circle, un'associazione di genitori
israeliani e palestinesi che hanno perso un figlio a causa del conflitto.
http://www.bumerang.it/39d450.html

Questi due articoli sono estratti da una news letter di una rivista a cui mi
sono iscritto per curiosità..di un certo interesse..che fà riflettere..dice
cose non scontate e a volte indigeste...

La prima è un resoconto sugli arrabiatissimi palestinesi dei "territori
occupati" più interessante il secondo articolo u'intervista un'uomo che si
può solo rispettare per il suo impegno per la pace visto che avrebbe auto
la massima ragione per poter perseguire le vie della vendetta visto che gli
è stato tolto un figlio..eppure ha preferito percorrere le vie della
pace,per se,per suo figlio,per il futuro....è un
Istraeliano....dovrebbero,alcuni degli "arrabbiatissimi" palestinesi,e
soprattutto parecchi degli ancor più arrabbiati arabi,chissà poi perchè sono
arrabbiati gli arabi a cui nulla è mai interessato dei palestinesi e della
palestina,come hanno più volte dimostrato nei decenni,prender esempio da
Yitzhak Frankenthal ....

Se prendessero esempio,probabilmente saremmo arrivati da più tempo ad una
soluzione della follia che è la guerra fratricida fra Istraeliani e
Palestinesi.

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Ogni ricerca da questo sito, una donazione per i bambini rifugiati

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