Negli stati di democrazia matura in genere i leader sconfitti alle elezioni si fanno da parte e lasciano spazio alle nuove generazioni politiche....si chiama ricambio...è l'elemento che permette il funzionamento delle democrazie e le distingue,nettamente,dalle dittature,personali o collettive,che vigono negli altri stati...nuovi leader,nuove idee,un nuovo approccio ai problemi...
Junior ( ovverosia Bush junior,l'educatore in Chief ) ed il suo amichetto Cheney possono far danni per altri tre anni dopodichè è già alla vista una nuova generazione di leader repubblicani ben intenzionati a rimettere l'autorità ed il potere nelle mani del popolo americano sottraendolo a quel piccolo club di fondamentalisti cristiani che dagli anni novanta ha dominato il partito repubblicano conducendo l'occidente intero ad uno dei più straordinari empasse politici - militari della storia recente.... a Londra Tony Blair ( che è stato l'unico vero leader dell'era post Clinton) strepita e punta i piedi ma anche lui dorà lasciare il posto a Gordon Brow che tenterà l'impossibile...convincere gli elettori inglesi a rivotare il partito laburista alle prossime elezioni generali...
L'Italia è l'eccezzione...da noi i leader politici,per quanto sconfitti e mazziati,tornano sempre...vale per Romano Prodi e vale anche per lui: il Cavaliere è tornato!
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