Wednesday, October 11, 2017
Catalogna: Fra errori e fanatismi, la farsa catalana si avvia al dramma.
Con un riardo di sole 25 ore il Presidente della Generalitat catalana, Carlos Puigdemont si è presentato davanti al parlamentino di Barcellona - ed a oltre un migliaio di giornalisti -per annunciare che l'indipendenza era si dichiarata ma anche rimandata...a data da destinarsi..per provare a vedere cosa avrebbe fatto il governo di Madrid.
Tutto all'interno di un lungo, inutilissimo discorso. Addirittura il documento sull'indipendenza catalana è stato firmato fuori dall'Assemblea, e quindi ha valore giuridico zero, proprio come il referendum dei primi di ottobre. Ma hacomunque un forte valore politico. Da parte sua Mariano Rajoy gli ha risposto - in giornata - affermando l'intenzione di voler chiedere, esplicitamente,alla Generalidad, se è stata o meno effettivamente dichiarata l'Indipendenza o no. Il sottointeso è chiaro Madrid si prepara ad azionare l'oramai famoso articolo 155 della costituzione spagnola, e forse anche a proclamare lo stato d'emergenza forte dell'appoggio di gran parte del resto della Spagna e di tutti i suoi alleati. E l'Unione Europea? Puigdemont ha più volte invocato, a sproposito, una "mediazione internazionale".
Occorre chiarire una cosa..quel che accade in Catalogna non riguarda solo la Spagna, ma tutti i cittadini europei. Poichè l'Unione Europea è davvero tenuta a difendere tutti i suoi cittadini. A garantirne i diritti, anche contro le loro istituzioni "Locali". L'assenza di intervento da parte dell'Unione, e non tanto e non solo da parte della Commissione, che non ha poteri veri in materia, ma anche e soprattutto da parte del Parlamento Europeo che avrebbe ben potuto intervenire pesantemente sia su Madrid che sulla Generalidat è un grosso problema.
Si sa che Donald Tusk, Presidente della UE, ha cercato di convincere Puigdemont, nella famosa ora di rinvio del discorso, a non proclamare l'indipendenza. Ma quale efficacia avrebbe avuto non una telefonata ( in realtà sono state più d'una e da molte parti, come ha ricordato nel discorso lo stesso Puigdemont) ma l'arrivo dei leader del parlamento Europeo, del presidente del Parlamento, Tajani, a Barcellona, per ripetere quel che gli estremisti NON vogliono sentirsi dire: l'Unione Europea della drammatica farsa Catalana non sà cosa farsene, e mai la Catalogna Indipendente entrerà nell'unione. Si vede però che manca la fantasia per agire in modo eclettico. Ora non ci resta che attendere i prossimi sviluppi e sperare che da qualche parte qualcuno rinsavisca. E che comunque non ci siano troppi danni ai cittadini catalani, stretti fra un gruppo di folli, che peraltro hanno eletto, e la cogente necessità del governo di Madrid di rispondere efficacemente ad un sfida che non si può perdere. La Spagna è uno "stato delle autonomie" c'è ampio spazio per trattare, ma non con uomini come il Ringo Star cattivo, od i fanatici della CUP.
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Ubicazione:
Barcellona, Spagna
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