Sunday, September 14, 2014

Emma Bonino: domande scomode per gli amici islamici

"Sarebbe venuto il momento di porre ai nostri amici islamici qualche domanda scomoda"

Mentre giungono altre notizie della follia del gruppo dell'ISIS ovvero IS, Islamic State come ora preferiscono fari chiamare, ( forse perchè si sono accorti che Isis richiama troppo il nome della dea Iside ? Ohibò esser associati ai pagani!! ), che ha giustiziato un terzo ostaggio nelle sue mani, il britannico di origine scozzese è bene richiamare alcune parole dette da Emma Bonino, leader radicale, ex menbro della Commissione Europea, ex ministro degli esteri, lottatrice, credo che il termine le si attagli bene, per i Diritti Civili NON solo nel nostro paese.
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Durante un convegno delle settimane scorse, nel quale, da vera conoscitrice del mondo del Meditteraneo e del mondo musulmano, ha posto alcune importanti questioni, sia riprendendo una sua intervista alla Stampa, piuttosto citata in diversi giornali europei, soprattutto francesi, dove invitava Juncker ad inserire nella Commissione Europea un commissario ad hoc per il Meditterraneo, vero centro degli affari europei, di tutta l'europa, per i prossimi decenni, sia allargando il discorso e ripropoponendo una domanda che corre fra tutti gli specialisti del mondo musulmano: che cosa fare, quale comportamento attuare con i veri attori del conflitto, nascosti dietro i coltelli dell'isis e le sue minacce, i suoi reali finanziatori, l'onnipresente Qatar, con le sue mosse oblique, l'ultima in ordine di tempo, la cacciata di 7 dirigenti dei Fratelli Musulmani, e una miriade di ricchi ( e pare piissimi) uomini dell'Arabia Saudita.

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Qatar e Arabia Saudita hanno ingaggiato da anni una loro versione della Guerra fredda per il dominio sul mondo Sunnita e nello stesso tempo sono alleati dell'Occidente contro la potenza non araba dell'Iran in un ambiguo gioco di specchi trascinando l'intera ragione in un sanguinari conflitti armati lotte intestine che difficilmente si potrà vincere solo usando le armi ed il cui esito dipende dall'impegno, interno, del mondo arabo.

Sul tema anche l'importante articolo di Alan Frachon su Le Monde.

Guerre, religion et Proche-Orient

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