Thursday, March 06, 2014

Lombardia: la ndrangheta si fa banca

La Polizia di Milano coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia su impulso del Procuratore Aggiunto Ilda Bocassini, hanno scoperto una vera e propria banca clandestina della N'drangheta capace di riciclare oltre 5 milioni di euro al mese con la complicità di impiegati di banca, imprenditori, insospettabili. A gestire la banca clandestina con sede a Seveso (Monza e Brianza), Giuseppe Pensabene, capo della locale di Desio e sorvegliato speciale.

Ndranghe-Bank


Nelle pagine delle ordinanze del Gip, che ha disposto 34 ordinanze di custodia cautelare emerge una vivace descrizione di questa nuova struttura mafiosa, che non ha i tratti tipici delle organizzazioni mafiose. Non ci sono rituali di affiliazione, né gradi, né c'è bisogno di usare armi, eccetto nei casi limite. Una nuova creatura retta dalle intimidazioni contro gli imprenditori, ma anche grazie alla complicità di alcuni di loro. "Per alcuni operatori economici la mafia rappresenta un vincolo, per altri un'opportunità", ", scrive il gip di Milano Simone Luerti. Perché, sempre secondo i magistrati antimafia di Milano, tutti gli imprenditori che entravano in contatto con l'organizzazione di Pensabene conoscevano la sua natura criminale. Ma proprio per questo cercavano di trarne il maggior profitto possibile per le loro attività. E anche quelli che venivano minacciati, non hanno mai denunciato i mammasantissima.
Dall'operazione condotta dalla mobile milanese emerge poi un'altra figura: quella dell'imprenditore che viene assorbito dall'organizzazione. Come Fausto Giordano, attivo nel campo dell'edilizia e molto vicino alla famiglia di Domenico Pio, detto "Mimmo" o "Mico", esponente di spicco della locale di Desio arrestato nell'operazione "Infinito". La figura di Giordano subisce una metamorfosi nel gennaio 2012. Dopo avere saldato il suo debito con l'organizzazione di Pensabene, cedendo appartamenti di sua proprietà, l'imprenditore entra a fare parte della locale, con il ruolo specifico di procacciare nuovi clienti e nuovi affari per la stessa organizzazione criminale. Oltre a questo, all'imprenditore viene affidato l'incarico di seguire la parte tecnica relativa alla gestione dei cantieri edili acquisiti dalla locale di Desio, tramite le sue società di copertura. L'imprenditore, poi, ha messo a disposizione le sue società edili per aggiudicarsi i guadagni dell'organizzazione. Ed è proprio da lui che nel 2010 partono le indagini della squadra mobile guidata da Giuliano"

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