Qual è la vera vita di “Akihabara“ ?
Qual è la vera vita del Quartiere Elettrico? Come è organizzato uno studio di animazione? Quali sono i reali problemi che affrontano quotidianamente negli studi di animazione i protagonisti reali (non le grandi star, i “Nomi“, dell'animazione) della macchina che muove l'animazione nipponica?
Qual è il loro vivere quotidiano? Quanto sono effettivamente retribuiti coloro che materialmente creano quei capolavori che tanto amiamo?
Quali sono i reali problemi di un animatore nipponico, costretto a lavorare a orari incredibili per una paga bassissima?
Quanto ha inciso - e inciderà sempre di più - la concorrenza degli studi della Corea del Sud e della Cina, a cui le case di produzione giapponesi appaltano sempre più spesso la realizzazione degli anime, approfittando dei prezzi ancora più bassi di quelli nipponici?
Sono problemi a cui ha brevemente accennato nella sua intervista Moriyasu Taniguchi, quando ha parlato della Janica.
- Si deve comprendere che produrre animazione in Giappone è costoso. I canali TV, gli sponsor moderni, vedono aumentare le loro entrate molto più attraverso quiz e spettacoli di varietà che attraverso l'animazione. La situazione degli animatori non si potrà migliorare fino a quando la JAniCA non andrà allo scontro con le TV. Potremmo scioperare, come negli anni '70, ma l’associazione non può risolvere tutto, per ora, e il nostro futuro è precario.
Alla crisi del mondo dell'animazione nipponico, al malcontento diffuso, alla vita reale di “Akihabara“, ha dedicato un servizio video e un articolo l'autorevole Wall Street Journal, ripreso da un gruppo ben noto, Random Curiosity.
Il video è in inglese sottotitolato... ben comprensibile. Se non si avvia per voi, provate a sospendere e premete play again.
Interessante anche l'articolo di accompagnamento: lo abbiamo tradotto anche per le cifre che riportava sul calo delle vendite dei DVD e sui salari degli animatori.
Secondo l'articolo del Wall Street Journal, i motivi della crisi si possono riportare a un complesso di cause: anzitutto il declino della natalità in Giappone, che scoraggerebbe i produttori di giocattoli e le diversi reti TV, tradizionali sponsor degli anime nel finanziare nuove serie, con il conseguente spostamento delle case di produzione nipponiche verso le produzioni dirette al mercato degli adulti (producendo spesso serie porno).
D'altra parte, nello sviluppo delle reti internet, You Tube e altri sistemi gratuiti, e nel declino delle vendite dei DVD (dopo il picco del 2006 di circa 93.7 miliardi di yen, vi è stato un decremento costante delle vendite).
Nel 2009 si è calcolato un meno 18% nelle vendite dei DVD rispetto al totale delle vendite del 2008, che è stato di circa 72.8 miliardi di yen, equivalente a 800 milioni di dollari (i dati citati dall'articolo vengono dalla Japan Video Software Association).
Secondo i dirigenti degli studi, entro tre anni ci saranno ondate di licenziamenti fra i nuovi assunti e molti talenti finiranno per andare a lavorare nel campo dei videogiochi. Un campo sicuramente meglio retribuito.
Un sondaggio fra i dirigenti stessi ha evidenziato come gli animatori più giovani (sui venti anni) guadagnino circa 1,1 milioni di yen, somma apparentemente enorme, che equivale, però, a soli 11.000 dollari l'anno, in media, mentre quelli sui trenta anni guadagnato 2,1 milioni di yen... 21.000 dollari l'anno, in media..Il calcolo in euro è ben semplice da fare.
Tutto questo lavorando, come riferisce in una sua intervista l'ormai ex animatrice Yasuna Tadanaga, anni 23, con orari in media di 13/14 ore per poter rispettare le scadenze.
Il sogno della sua vita, lavorare per quel mondo che ha visto dallo schermo TV come tutti noi, trasformato in un incubo durato sei mesi, portato a termine per amore dell'animazione (non vi era stato un accenno negli accordi presi in precedenza e Yasuna Tadanaga si è ritrovata stretta in un circuito infernale).
Non casualmente la maggior parte dei giovani animatori lavora come free-lance senza alcun beneficio. Molti sono pagati per il numero di disegni che producono, e il prezzo è cambiato poco in tre decenni.
La ventiduenne Rie Otani è cresciuta guardando anime dopo la scuola, sognava di lavorare nel campo dell'animazione.
Dopo due anni di formazione in una scuola professionale, è entrata a far parte della Telecom Animation filmco, uno studio di Tokyo,che ha partecipato alla produzione di " Spirited Away". Scoprendo,come professionista della creatività,l'altra faccia del lavoro di animatore.
La sua posizione contrattuale iniziale gli impone di lavorare al PC almeno 12 ore al giorno, per realizzare il suo obiettivo mensile: 300 schizzi in un mese, tutto per uno stipendio mensile a volte inferiore a 100.000 yen (1.050 dollari).
Rie Otani, da un lato, non è dispiaciuta del suo lavoro, circondata da appassionati di animazione.
- Mi piace lavorare con tutte queste persone, amiamo tutti gli anime.
Ma si pone problemi pratici ben chiari:
- Non riesco a guadagnare abbastanza, e mi chiedo se potrò mai lasciare i miei genitori e avere una mia vita.
Anche il presidente della Telecom Animation, Koji Takeuchi, ha espresso una certa preoccupazione sullo stato del mondo dell'animazione.
- L'industria è diventata decadente e stanca, ha affermato. Molte opere sono piene di tonalità scure e opprimenti,e il messaggio di speranza e di divertimento non c'è più.
Mr.Takeuchi ha affermato che il suo Studio si è adoperato per aiutare i giovani collaboratori, fornendo loro un piano assicurativo sanitario più abbordabile e assumendo in modo permanente i più capaci.
Ha spiegato,inoltre, come il governo giapponese stia cercando di sostenere l'industria, con un aumento degli investimenti per l'istruzione e la formazione di giovani animatori e attraverso l'assegnazione di maggiori fondi per la commercializzazione delle opere.
Fra gli interventi delle autorita nipponiche, possiamo citare anche quello condotto dal governo metropolitano di Tokyo costituendo la Anime Innovation Tokyo, nata per sostenere i giovani talenti dell'animazione, in particolare le produzioni indipendenti. Il gruppo ha finanziato opere come Cencoroll di Atsuya Uki, distribuito dalla ANIPLEX.
Ma quando sempre più gruppi giapponesi danno incarico a studi cinesi,coreani,oppure vietnamiti, dove i costi della manodopera sono più bassi,la situazione diventa impossibile.
Produrre animazione diventa impossibile. È l'amara conclusione di Mr. Takeuchi.
Il noto regista di film e serie di animazione, Osamu Yamazaki (Project A-Ko, Tokyo Revelation, Toward the Terra),è molto preoccupato dallo spostamento all'estero delle produzioni degli anime, che comporta un vero e proprio depauperamento delle risorse nipponiche.
- Le persone giovani hanno un'enorme influenza. Senza di esse non vi è possibilità di ricambio. Perderemo le nostre capacità di pensare in modo creativo e flessibile.
Alcune immagini dell'interno dello Telecom Animation, in cui compaioniono sia Rie Otani che Osamu Yamazaki, nonché il direttore dello studio, il signor Takeuchi.
L'articolo è a firma di Yuka Hayashi.
QUesto è un articolo redatto per Animeclick
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