il 27 Aprile non suscita solo, "l'entusiasmo"
della D/visual,ma,oltre alle rimostranze di alcuni gruppi di rappresentanti
di editori anche le forti perplessità di importanti gruppi di attivisti per
le libertà,e per la tutela del Copiryght...una critica cche investe l'intera
Direttiva,non solo la "questione P2P"...se infatti si è inizialmente
applaudito alla normativa UE,che nel tentativo di dar unità alle molteplici
legislazioni nazionali,sembrava rifiutare la via rieducativa
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1928430
propugnata dalla RIIA americana,accogliendo le istanze più avanzate della
giurisprudenza e legislazione Europea,che colpiscono il fenomeno della
pirateria vera,legati come è noto ad vere e proprie holding criminali,e ben
distinguendo fra chi usa il p2p per uso privato,ed altri e ben diversi
fenomeni,senza fare quella voluta confusione che caratterizza la nostra
legislazione ( il cosiddetto decreto Urbani) e che alla nostra stessa
giurisprudenza ripugna,una più attenta valutazione del progetto di
Direttiva,ha portato varie organizzazioni,ad attaccare apertamente il
linguaggio eccessivamente generico della Direttiva chiedendo una sostanziale
modifica del progetto medesimo in più punti,opponendo non generiche istanze
libertarie,ma una serie di questioni tecnico -giuridico sul linguaggio dlle
norme della direttiva medesima che non possono essere facilmente liquidabili
e che chiamano in causa,direttamente,la responsabilità degli estensori del
progetto..fra cui degli italiani.
Si tratta di critiche che Punto Informatico riassume in questa nota
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1955058
in modo abbastanza accessibile a tutti,vi rimando cosi che ciascuno possa
farsi una sua propria idea della questione.
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