Tuesday, November 16, 2010

Gualtiero Cannarsi,direttore di doppiaggio di Porco Rosso, un'intervista

Gualtiero Cannarsi,direttore di doppiaggio di Porco Rosso ha rilasciato un'intervista al sito Everyeye.it ripresa e rilanciata dalle pagine di Animeclick...

Puoi presentarti ai lettori che non conoscono ancora il tuo lavoro?

Salve a tutti. Mi chiamo Gualtiero Cannarsi e mi occupo di traduzione, adattamento dialoghi e direzione del doppiaggio. In particolare, in questo frangente sono responsabile dell'adattamento dialoghi e della direzione del doppiaggio per i film dello Studio Ghibli pubblicati dalla Lucky Red, oltre a essere il curatore della ‘rassegna ghibliana' in seno al Festival del Film di Roma di quest'anno.


Dunque, partiamo dalla stretta attualità. Porco Rosso uscirà nei cinema italiani il prossimo 12 novembre. Meglio non quantificare gli anni che ci separano dall'originale rilascio giapponese. Perché abbiamo dovuto attendere così tanto tempo per gustarcelo? E soprattutto, perché Porco Rosso sarà l'ultimo degli inediti di Miyazaki ad essere rilasciato in Italia, proprio lui che è a conti fatti una celebrazione della storia e del modo di vivere del nostro paese?

Se parliamo di intrattenimento, in specie di intrattenimento straniero, non penso che esistano diritti. Che senso ha una frase come "perché abbiamo dovuto attendere così tanto tempo"? Io non lo capisco. Porco Rosso avrebbe anche potuto non uscire mai in Italia, non credo sarebbe stato né un torto, né un danno in senso assoluto. È un film giapponese uscito in Giappone, e in questo si compie la sua esistenza. D'altro canto, se questo film straniero non è mai giunto in Italia, evidentemente non ve n'è mai stato sufficiente interesse, né da parte dei distributori né - soprattutto - del pubblico. Forse oggi possiamo considerarlo "l'ultimo degli inediti di Miyazaki ad essere rilasciato in Italia", ma per contro ritengo che taluni suoi film sono stati rilasciati in Italia in modi tanto indegni che se fossero rimasti sinora, o in assoluto, inediti sarebbe stato di certo meglio. A mio modo di vedere, il punto non è cosa viene rilasciato, ma come. Il punto è che è meglio ‘niente' che ‘male'. Il punto è che è meglio soli che male accompagnati.




Quali divergenze sussistono tra la precedente edizione Buena Vista (mai rilasciata) e quindi l'edizione Lucky Red prossimamente al cinema? Se non vado errato, doppiaggio e dialoghi di entrambe sono sempre opera tua.



Non vai errato. Le divergenze possono ricondursi a tre fattori. Nell'ordine, il primo è che, a otto anni di distanza, sia la mia capacità linguistica sul giapponese sia la disponibilità di fonti si sono molto accresciute, risultando in un copione italiano ben migliore. Il secondo è che, da quando Lucky Red ha rilevato la gestione dei titoli dello Studio Ghibli, si è instaurato un saldo rapporto diretto con lo studio giapponese, di cui sono io stesso parte, e questo permette un interscambio costante di informazioni, suggerimenti e quant'altro con gli autori, a tutto beneficio della riuscita artistica delle lavorazioni nostrane. Il terzo è che questo doppiaggio di Porco Rosso è stato realizzato con ancora maggiori risorse e cura di quello che fu otto anni fa (il cui livello era già pregevole). In buona sostanza, questa edizione è per testi, scelta delle voci e recitazione assai migliore della precedente, che ad oggi posso dire felicemente destinata a restare inedita.




Porco Rosso narra la triste vicenda di un asso dell'aviazione trasformato da un sortilegio in maiale. Almeno a un livello superficiale. Più a fondo si configura come una storia d'amicizia e di amore, di caparbietà e di riscatto. Come tutti i grandi film condensa melodramma e commedia, poesia e ironia.
Quale è l'esatta chiave di lettura di tale pellicola, quella poi da te riversata nell'adattamento italiano?


Ci tengo a dire che la ‘mia' chiave di lettura del film non si è riversata in alcun modo nell'adattamento italiano del film. L'adattamento è un adattamento linguistico, non contenutistico. L'adattamento non deve spiegare né glossare l'originale. Il bello di un'edizione fedele è che permette al pubblico straniero di fruire un film per quello che era ed è nel suo originale, e così ognuno potrà assurgere alla propria lettura - giusta o sbagliata che sarà - sui contenuti del film per quelli che sono.
Quanto a me, credo che Porco Rosso sia un film che Miyazaki Hayao ha realizzato mettendoci dentro tutte le cose che piacciono a lui. Un film giocattolo. Normalmente, Miyazaki Hayao cerca di ‘giustificare a sé stesso' la produzione di un film nell'opportunità dell'intento comunicativo insito nel film stesso. Personalmente, lo stimo molto per questo. Ma Porco Rosso era nato come un cortometraggio per la JAL (acronimo di Japan Airlines ndr). Era dichiaratamente nato come un film leggero per uomini d'affari stremati da lavoro, ipossia cerebrale e jet-lag. Miyazaki Hayao prese un suo fumettino di una manciata di pagine, pubblicato su una rivista di modellismo, per trarne appunto un corto o mediometraggio. Nel fumettino come nel corto c'erano e risarebbero stati tutti gli oggetti del fanatismo di Miyazaki Hayao: gli aerei bellici retrò, un certo tipo di romanticismo da aviatore di ventura à la Antoine de Saint-Exupéry, e così via. Porco Rosso nacque insomma come un divertissement del regista, e quando il progetto gli esplose in mano in un lungometraggio, Miyazaki Hayao stesso lo definì ‘un film pericoloso'. Perché era essenzialmente un film balocco, credo. Infatti, Miyazaki Hayao si è sempre sorpreso del successo riscosso da questo film. Ovviamente, un simile tipo di film non avrebbe potuto che compiacere un certo tipo di pubblico, ma del resto non credo che - fino a un certo punto della sua carriera e nonostante i suoi buoni intenti - Miyazaki Hayao si sia mai reso conto che, alla fine, anche i suoi film, popolati dai luoghi e dagli archetipi ideali che piacciono all'autore, sono probabilmente il mondo del suo stesso escapismo e come tali vengono amati dal pubblico, che pure si annega escapisticamente in quel sensuale fascino immaginifico.

L'intervista continua sulle pagine di Everyeye

No comments: