Sunday, November 27, 2011

Francesco Settembre: Antani Comics,: io le fumetterie, i clienti e gli editori...


Ieri l'altro mentre ero in rete ho intercettato su Lo Spazio Bianco un'intervista piuttosto rilevante, a mio giudizio, a Francesco settembre, titolare della Fumetteria Antani comics


I rapporti con la distribuzione, la crisi del mercato delfumetto, il ruolo delle fumetterie, il rapporto fra Fumetterie e clienti, sia per quel che riguarda la specifica esperienza del titolare di Antani Comics che per quel che riguarda il panorama più generale, il mondo delle Mostre, il rapporto Fumetterie - Editori, con l'incapacità della maggioranza di questi ultimi di comprendere il ruolo seminale" delle Fumetterie rispetto al mercato ( il termine seminalelo uso io) considerandole solo come mero canale distributivo e non considerando il loro ruolo rispetto alla costruzione di una autentica cultura del fumetto ( e dell'animazione), della Nona e della Decima Arte, fra gli appassionati ed in ultima analisi del mercato del fumetto

Una bella intervista tutta da leggersi.


L'incipit 

Cominciamo presentandoti brevemente.

Francesco Settembre, titolare della libreria del fumetto Antani Comics dal 2000, organizzatore di Narnia Fumetto e Fumetterni. Papà, rompiballe, appassionato di fumetti, sostenitore della "rivoluzione delle fumetterie", che in un futuro immaginario cambierà il mondo.

Come è cambiato il compito e il ruolo delle fumetterie negli anni?

- Prima eravamo delle edicole con "della roba in più".
Ora siamo in bilico tra la libreria e il negozio per cosplayers!
Diciamo che se una evoluzione culturale c'è stata, comunque siamo ancora in mezzo a un guado. Chiariamo: niente di male a vendere ramen e costumi, per carità.
Da un punto di vista economico, DOBBIAMO guadagnare. Mi piacerebbe lo facessimo almeno principalmente con i fumetti.
Se ciò non è possibile, c'è evidentemente qualcosa che non va…

Veniamo al nodo della questione: la distribuzione. Puoi spiegare brevemente come funziona dal tuo punto di vista il sistema distributivo?

 - L'editore produce e promuove presso il grande pubblico; il distributore si fa carico di far arrivare i prodotti nei negozi, e promuove presso di questi. Il negozio pubblicizza ai propri clienti, e vende al consumatore finale.
Il problema è che il rischio è sbilanciato verso il negoziante. L'editore promuove -spesso- poco, si affida molto a eventi come Lucca, dove vende centinaia di copie saltando tutta la filiera, e poi se la prende col negoziante che lavora male, a suo dire. Il sistema distributivo è VECCHIO: dovremmo parlare di promozione, reso, tour di autori, ma si fa poco e nulla…

- Hai parlato di Premiere. Ma i cataloghi sono utili per i lettori? Sono strumenti che vengono usati? E per i gestori delle fumetterie, aiutano a conoscere quel che devono ordinare, quello su cui scommettere?

 - Per i lettori sì, per le fumetterie poco. Leggere una recensione "CAPOLAVORO" o "SPACCA, COME SPACCA XXXX", non aiuta. Ci servirebbero strumenti appropriati e riservati Inoltre: escono tardi, e non sono disponibili in pdf. Un esempio per gli altri dovrebbe essere PREMIERE: esce UN MESE prima della scadenza, è gratuito, e totalmente disponibile online. Per il resto: se li regali, sono una grossa voce di spesa.

- Cosa manca quindi nel giro della distribuzione secondo te, e secondo le fumetterie in generale per quel che hai avuto modo di sentire?

- Professionalità da parte di tutti Non possiamo continuare ad avere un sistema in cui, tra fumetterie ed editori, c'è chi lo fa come secondo lavoro. Così è ovvio che gli dedichi i ritagli di tempo. Manca a tutti una professionalità vera, che si costruisce con l'impegno ed il lavoro, nel tempo.

- Hai parlato di tour di autori. Antani ospita spesso incontri ed eventi, portando i fumettisti a contatto con il pubblico. È un sistema che ha riscontri economici (copie vendute) come anche di diffusione (maggiore curiosità verso fumetti e artisti che non si conoscono)?

 -Sì e no.
Nel tempo, tra fiere ed eventi, credo di aver raccolto una piccola truppa di appassionati. Ma mi rendo conto che molti vengono da fuori. La mia città continua ad essere molto difficile per eventi del genere.
Basti pensare che una settimana fa avevo Dell'Otto, Pontrelli, Dell'Edera, Simeone e Fuso INSIEME in negozio. Circa 40 i presenti, quasi tutti da fuori.
Alle 18,30, la gente era finita e gli autori sono partiti. Alle 18,31… sono cominciati a venire gli autoctoni…
In termini di copie vendute, imponendo l'acquisto dell'albo dell'autore per avere un suo disegno, riesco a rientrare delle spese. Però, se questa degli incontri fosse una pura attività economica, non la farei.

- Ma in questi incontri, chi paga? L'editore sostiene la fumetteria?
 - EH? L'EDITORE? Ad oltre cento eventi realizzati, posso dirti che MOLTO RARAMENTE l'editore collabora, ma già è grasso che cola se fa un extrasconto sui propri albi. Nel 99% dei casi, l'attività è posta TUTTA sulle nostre spalle, promozione compresa!

- Il rapporto con gli editori, esiste, serve, manca? Una fumetteria può (deve?) da sola prendersi la responsabilità di pubblicizzare, informare, vendere, gestire le lamentele?

- Spesso manca. Devo ancora capire cosa rispondere ai clienti che mi chiedono come fare se il tale volume si trova in libreria da un mese, ma l'hanno prenotato da me da sei mesi, o come fare se il tale volume, ordinato in tempo, non è arrivato, ma se lo ritrovano a Lucca Comics dove c'è l'autore. Non ci sono regole di alcun tipo.

Continua e finisce su lo Spazio Bianco 







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